Pietrapertosa

Petra,
roccia madre, pietra miliare della storia.
Pietrapertosa. “Pietraperciata”.
Aperta, estesa, accogliente.
Si apre al visitatore, al suo cammino,
al richiamo di una eco antica
che diventa memoria.
Radice di tradizioni,
le sue strade, fiumi che giungono nel cuore delle case,
con mura che profumano di vissuto.
Vite che scrivono con la polvere
la resilienza
di una sublime identità.
La nostra.
La tua.

Pietrapertosa, uno dei “Borghi più belli d’Italia”, sorge splendente sulle Piccole Dolomiti Lucane ed è circondato dal Parco Regionale di Gallipoli Cognato.
L’incantevole paese è costruito interamente sulla roccia nuda, incastonato come la più preziosa delle pietre. Si raggiunge percorrendo l’unica strada principale e si svela dietro alla grande massa rocciosa che è posta proprio all’ingresso.
Il suo nome, Pietraperciata, vuol dire “pietra forata” e deriva dalla presenza di una grande rupe sfondata da parte a parte.
Mantenendo nei secoli la sua natura di roccaforte, Pietrapertosa si snoda fino ai piedi dell’antico e suggestivo Castello Saraceno, anch’esso nato dalla roccia. Proprio qui, nella parte più alta del paese, si attraversano le sabbie del tempo con l’Arabata, il quartiere più antico che svela le origini arabo-saracene del paese e si mostra in tutta la sua spettacolare oroginalità.
Piccole case contadine, incastrate l’una nell’altra e poggiate alla roccia scoscesa, un labirinto di stradine e scalette tutte in salita, costituiscono il quartiere che non subisce lo scorrere del tempo.

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Storia

Pietrapertosa ha una storia intensa fatta di invasioni, dominazioni e fondazioni che si riflettono ancora nelle sue architetture e tradizioni.

Nonostante le origini sulla fondazione del paese siano incerte, l’ipotesi più accreditata la colloca nell’VIII secolo a.C. ad opera dei Pelasgi, stabilitisi nella parte bassa del paese. Ad essi seguono i Greci, provenienti dalla costa ionica, successivamente, è stata la volta dei Romani, che costruiscono a Pietrapertosa una fortezza, dove oggi sorge la chiesa di San Francesco.

Nel periodo delle invasioni barbariche, il paese è occupato da Goti e Longobardi, per poi passare sotto la dominazione bizantina, periodo in cui fioriscono le architetture che oggi la rendono particolarmente caratteristica. Nel tempo si sono succedute le invasioni da parte degli Aragonesi e diverse famiglie hanno avuto un ruolo determinante nella storia e nello sviluppo del paese.

Pietrapertosa partecipa poi ai moti antiborbonici del 1820 e del 1848, e nel 1860 parte della popolazione si unisce alla spedizione dei mille, mentre, qualche anno dopo, il paese viene coinvolto nel fenomeno del brigantaggio.

Cultura e Patrimonio

Storia e cultura convivono a Pietrapertosa in un legame indissolubile, raccontato dalle splendide architetture che si incontrano durante la visita al borgo.
L’Arabata, l’antico quartiere, è caratterizzato da strade strette e vicoli ciechi, casette affilate dall’alto verso il basso, incastonate nella roccia madre, “sculture viventi e vissute”. L’Arabata ad agosto, è protagonista dell’evento culturale ed eno-gastronoico “Sulle Tracce degli Arabi”, una danza i profumi. sapori e colori, che rimandono a modi esotici di bellezza rara.

Splendido anche il Castello Normanno-Svevo, fortificato (IX sec.) sul punto più alto della roccia, posizione che gli ha garantito una funzione militare di avvistamento. La vista, da lassù, è mozzafiato. Lo sguardo si apre all’immensità delle Dolomiti Lucane e della Vallata, dove l’occhio si posa anche sui borghi confinanti. Un momento di pura meraviglia, un luogo dell’anima.

Natura

Pietrapertosa rientra nell’area del Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane.
Il Parco è uno degli spazi verdi più belli della regione, in cui è possibile scoprire e conoscere, per l’importante valore naturalistico, storico ed etno-antropologico, tutti segreti che la natura preserva con estrema cura e resilienza.

Con un’estensione di oltre 27 mila ettari l’area verde comprende la foresta di Gallipoli Cognato e il bosco di Montepiano, formato da imponenti esemplari di cerro, odorosi tigli, peri e meli selvatici, aceri, ontani e il raro agrifoglio. Qui vivono lupi, tassi, istrici e gatti selvaggi e tra gli uccelli si possono avvistare falchi pellegrini, poiane e picchi muratori.

In questi boschi ogni anno vengono scelti il tronco e la cima, lo “sposo” e la “sposa”, protagonisti de “La sagra du’ Masc” uno dei numerosi riti arborei celebrati in Basilicata e noti come “Matrimoni tra gli alberi” o come “Rito Arboreo”.

Convento di San Franceso

Patrimonio religioso

Percorrendo vicoli stretti e scalinate, si raggiungono splendide architetture sacre che custodiscono parte del prezioso patrimonio di Pietrapertosa, come la Chiesa Madre di San Giacomo, di matrice quattrocentesca, recentemente restaurata. Il tempio custodisce diverse opere artistiche e pregio.
In particolare, la chiesa è scrigno di numerose testimonianze dell’arte lucana databili tra XV e XVIII secolo, come i due affreschi del pittore campano Giovanni Luce raffiguranti il Giudizio Universale e la Serie Cristologica. Appartengono invece al lucano Pietro Antonio Ferro le due tele con la Decollazione del Battista (1606), una Madonna del Carmine con Bambino fra i Santi Giovanni Battista e Francesco, e una pittura su tavola rappresentante l’Eterno Benedicente.

Il Convento di San Francesco D’Assisi è immerso nel verde ed è impreziosito da numerose opere d’arte, organizzato intorno a un chiostro quadrato.
Fondato nel 1474, sul lato occidentale il convento presenta la chiesa a navata unica con copertura in legno a capriate e un presbiterio a pianta quadrata con soffitto a crociera. Fiore all’occhiello del tempio è il pregevole Polittico, attribuito all’artista campano Giovanni Luce.
Nella navata si possono ammirare altre opere di pregevole fattura tra le quali si distingue una tela dell’Apparizione del Bambino a Sant’Antonio di Padova (1631) attribuita all’artista lucano Giovanni De Gregorio, detto “Il Pietrafesa”, uno dei massimi esponenti della cultura pittorica lucana tra tardo manierismo e barocco, le cui numerose opere sono disseminate nelle chiese e nei conventi della regione.

Molto bella è anche l’Immacolata di Francesco Guma (1628). Dal prezioso valore artistico è anche la cantorea con il coro totalmente intagliato in legno (XVI sec.).

Sapori e Profumi

Cucina genuina ma ricca di sapori, identitaria, come la sua gente. I piatti pietrapertosani hanno caratteristiche proprio e ce n’è uno per ogni momento dell’anno.

L’ultimo giorno di Carnevale si cucinano le orecchiette e i fusilli, conditi con il sugo della salsiccia, e la rafanata: una gustosa frittata dal sapore forte con la radice del rafano e pecorino, mentre la domenica delle Palme non può mancare la pasta fatta in casa con la mollica di pane fritta e noci tritate, un tempo pasto tipicamente contadino, oggi pietanza dai tratti gourmet.

Tipici sono gli insaccati di maiale, freschi o stagionati. Tra le carni dominano anche agnello e capretto, ma costituiscono un’eccellenza anche i formaggi: dal pecorino alla ricotta fresca o salata. Da non perdere, tra i dolci, Ie Scrippelle, pasta fritta condita con sale e zucchero, o le Fazzemole, pasta di uova fritta cosparsa di zucchero e miele.

Chicca del periodo autunnale è l’evento “Sapori d’Autunno”, insieme al mercato di prodotti tipici e stand sapientemente allestiti, dove gusto e profumi sposano le vie del borgo in una cornice eccezionale.

Un paese quasi perfetto

Cinema

Nel 2014 Pietrapertosa, come Castelmezzano, è stato set de “Un paese quasi perfetto”, il lavoro cinematografico diretto da Massimo Gaudioso e prodotto dalla Cattleya.

Con interpreti di rilievo come Silvio Orlando, Carlo Buccirosso, Nando Paone, Fabio Volo e Miriam Leone, il film ha coinvolto l’intero borgo e acceso l’entusiasmo dei pietrapertosani perché alcune riprese hanno interessato diversi luoghi di alta importanza storico artistica del paese.

Location principale, il già raccontato complesso conventuale di San Francesco.

PIETRAPERTOSA “BELLA DA VIVERE”!

VOLO DELL’ANGELO

Un chilometro e mezzo in poco più di un minuto, da Castelmezzano a Pietrapertosa, e viceversa. In Basilicata si “vola” sulle vette delle Piccole Dolomiti Lucane, in due o in solitudine.
Il Volo dell’Angelo” ogni anno fa vivere l’esperienza della discesa tra le vette e gli incantevoli paesaggi dei due “Borghi più belli d’Italia” e consente di sorvolare le Dolomiti Lucane regalando sensazioni straordinarie e amplificate, sospesi su un cavo di acciaio e sul vuoto dell’immensità della natura lucana.
Un tuffo tra cielo e terra, una carezza, in volo, alla Basilicata.

IL PERCORSO DELLE SETTE PIETRE

Il Percorso delle Sette Pietre è un antico tratturo, strada dei contadini per la transumanza, congiunge i comuni di Pietrapertosa e Castelmezzano. Il percorso è impreziosito dal racconto di una storia tratta dal testo “Vito ballava con le streghe” del giornalista lucano Mimmo Sammartino e traducendo in forme visive, sonore ed evocative i temi e le immagini della narrazione. Un viaggio nella fantasia e nella tradizione, sette tappe: destini, incanto, sortilegio, streghe, volo, ballo, delirio. Un viaggio alla ricerca del sé pofondo e acenstrale.

OUTDOOR LIFE - VIE FERRATE E PONTE NEPALESE

Nel Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, in cui ricade il territorio di Pietrapertosa, si vivono intense esperienze a contatto con la natura.
Itinerari, visite ed escursioni guidate, lungo una fitta rete di sentieri realizzati per soddisfare le esigenze dei più esperti escursionisti o gli amanti della natura. Trekking a piedi e a cavallo, mountain bike e laboratori didattici per le scuole di diversi ordini e grado sono alcune delle opportunità offerte dall’immensa distesa del Parco di Gallipoli Cognato agli amanti del verde e dell’outdoor.
Circondati da un paesaggio senza confini, trovano la propria dimensione anche gli appassionati di attività specifiche come il Bouldering o l’Orienteering, quest’ultimo praticabile nel tratto di bosco nei pressi di località Palazzo e nel territorio di Castelmezzano.

La Via Ferrata è un percorso attrezzato per scalare le Dolomiti Lucane che permette di raggiungere punti altrimenti inaccessibili e scoprire davvero la grande bellezza di questo luogo. La Via Ferrata Dolomiti Lucane è classificabile come EEA poco difficile, con un percorso articolato su canali e camminamenti, passaggi verticali e tratti in esposizione. I due rami del percorso partono dal ponte romano situato nelle vicinanze dell’area attrezzata Antro delle Streghe e salgono l’uno verso Castelmezzano e l’altro verso Pietrapertosa.
La Via Ferrata Marcirosa sul versante di Pietrapertosa ha una lunghezza di 1.778 metri e un dislivello di 331 metri.
La Via Ferrata Salemm sul versante di Castelmezzano ha una lunghezza di 1.731 metri e un dislivello di 249 metri.

LUCANIA OUTDOOR PARK

All’interno del Parco Naturale del bosco di Albano di Lucania, sorge un moderno complesso di 6 percorsi avventura adatti a ogni età da affrontare con sensazioni di piacevole brivido, con equipaggiamenti idonei alla presenza di istruttori esperti che seguono i partecipanti lungo il percorso, il tutto nella massima sicurezza.
Un divertente parco per gli amanti della natura di qualsiasi età che regala agli appassionati percorsi avventura con itinerari acrobatici sospesi tra gli alberi.
A rendere ancor più avvincente la permanenza in questo spazio naturale sono anche le pedane sospese in legno e le corde per giocare con la propria capacità di stare in equilibrio. I percorsi proposti, inoltre, hanno diverse difficoltà per consentire così a chiunque di divertirsi all’aria aperta, che siano bambini o sportivi esperti.