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Sulle tracce degli Arabi

Sabbie del Tempo,
sussurrate al mio orecchio
echi di antiche meraviglie.
Incastonate nei miei occhi
specchi riflessi
del Sole che sorge ad Est.
Scrivete la storia
di profumi, colori, sapori.

Sabbie del Tempo,
conducetemi nel luogo della Luce,
a quella Petra,
miliare del mio esistere.

Destatemi.
Raccontatemi
che ciò che vedo
è realtà.
Lo sento.
È casa.

Sulle cime del più alto borgo della Basilicata, Pietrapertosa, durante la notte di San Lorenzo il 10 e 11 agosto 2019, c’è un quartiere arabo che prende vita.

È l‘Arabata, valorizzato ogni anno dalla manifestazione “Sulle tracce degli Arabi”. L’evento è annoverato a pieno titolo tra le più importanti manifestazioni organizzate in loco, in particolare, è l’appuntamento estivo più atteso e rilevante organizzato dalla Pro Loco Pietrapertosana in sinergia con l’Amministrazione comunale, le associazioni e gli operatori turistici locali.

È un ricordo della dominazione araba, della difesa sostenuta dagli abitanti di Pietrapertosa. Il rione Arabata, cuore antico del borgo fa sentire il suo battito, si veste d’Oriente si riempie di suoni, musiche e colori, profumi, mercatini e harem offrendo al visitatore un’esperienza inebriante e coinvolgente da vivere a pieno seguendo luci e fragranze esotiche, assaporando pietanze e bevande arabe, respirando essenze, danzando ritmi travolgenti e assistendo stupefatti agli spettacoli di fachiri, mangiatori di fuoco.

La passeggiata per il quartiere è ricca di emozioni e divertimento, dalla cultura, alle danze ammalianti delle odalische.

La traccia storica ci esplica che nell’838, i Saraceni si stabilirono a Pietrapertosa e dal fortilizio situato a circa 1100 m. s.l.m, sulle vette maestose delle Dolomiti Lucane controllarono per un lungo periodo un vasto territorio.

Il tempo permette alle due culture di sovrapporsi, da due identità ad un’unica e sola, testimoniata dagli usi, i costumi nonché e dalle testimonianze architettoniche, gelosamente custodite e valorizzate.
Anche dialetto e gastronomia mantengono le tracce della commistione culturale, con cibi dal cuore fortemente speziato.